Come nasce

Il MOST è un vino creato grazie all’opera di persone che frequentano le realtà educative della Coop. La Fraternità e che quotidianamente si prendono cura delle viti e della terra su cui queste crescono. 
La sua coltivazione è un segno di come non ci sia persona che non possa dare frutto a qualcosa di buono se si trova nella condizione di mettere in pratica le proprie capacità.
Dietro alla coltivazione del MOST c'è un ecosistema di azioni che mettono al centro le relazioni e le interazioni tra i bisogni e le risorse della terra così come delle persone che la coltivano.

Dove cresce

Il nostro vigneto si trova sulle colline di Borghi, nella frazione di Tribola, distante  pochi chilometri da Santarcangelo, terra di poeti ed artisti romagnoli.

I filari del Most sono stati coltivati per tante generazioni dalla famiglia Brigliadori che ha sposato fin da subito l'idea di un progetto come il Most, legato all'agricoltura sociale.
Un'iniziativa che, per usare le loro parole: "Trasformasse questo terreno così caro alla nostra famiglia in un luogo in cui oltre al buon vino si creassero anche tante opportunità di benessere e di lavoro per chi ha più difficoltà."

Chi lo coltiva 

Sono più di 30 i vignaioli che durante la settimana si alternano nel coltivare il vigneto che produce il Most.
Queste persone frequentano i centri educativi della Coop. La Fraternità e si occupano della semina, della potatura, e di tutte le piccole azioni necessarie a garantire la crescita dell'uva. Fino ovviamente al momento principale di un anno passato tra i filari: la vendemmia.

Un progetto de La Fraternità Coop. Soc.