Il Salvatore

“È molto difficile trovare qualcuno che abbia quella serenità che possono regalarci gli alberi”.

Se vi capita di girare tra le stradine di Pennabilli potreste incappare in una di queste frasi del poeta Tonino Guerra incastonate per vie di questo bellissimo borgo romagnolo.

Salvatore non è un albero, ma è certamente una persona che trasmette tanta serenità.

Vista la sua statura, uno dei suoi compiti nel vigneto è quello di potare con forbici affilate i rami più alti di ogni filare, raggiungendo vette che solo uno che si chiama “il Salvatore” può sperare di toccare.

Ci tiene a festeggiare ogni festività del calendario, dalle più note come Natale e Ferragosto fino alla Giornata mondiale dell’hambuerger (sì, esiste davvero, è il 28 maggio…) ricordando a tutti gli altri vignaioli quanto sia importante ricordarsi di donare un regalo alle persone più care, come lui, per esempio.

Il suo sorriso è così grande che a fatica siamo riusciti a contenerlo nell’etichetta del nostro vino. Un sorriso che riempie di passione ogni bottiglia.

Durante la semina autunnale di piante adatte alla consociazione con la vite Salvatore si muove tra i filari con una indolenza che da lontano ti da l’impressione che quando avrà raggiunto il fondo del campo le sementi lasciate sul suo cammino avranno già fatto in tempo a germogliare. Poi però, finito il lavoro, Salvatore si gira, ti invita con gli occhi a guardarti intorno, allarga il sorriso, e ti ricorda altre parole del poeta di Pennabilli che diceva: “Bisogna creare luoghi per fermare la nostra fretta, e aspettare l’anima”.

Un progetto de La Fraternità Coop. Soc.